Piazza Navona è davvero un luogo iconico e ricco di storia, con la sua forma che riflette lo Stadio di Domiziano e le numerose opere architettoniche e scultoree che adornano la piazza. Le fontane, in particolare la Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini con le sue sculture che rappresentano i quattro fiumi e i continenti conosciuti all’epoca.
Anche i palazzi circostanti, come Palazzo Tuccimei, Palazzo De Torres, Palazzo Pamphilj e Palazzo Braschi, sono menzionati insieme alle loro caratteristiche architettoniche e storiche. La Chiesa di Sant’Agnese in Agone, commissionata da Papa Innocenzo XIII, è presentata come un capolavoro architettonico con la sua facciata concavo-convessa e gli interni riccamente decorati.
La decisione di Gregorio XIII Boncompagni di costruire fontane ed abbeveratoi ha portato alla creazione della Fontana del Moro e della Fontana di Nettuno nel 1575, entrambe progettate da Giacomo della Porta.
È interessante notare come la Fontana del Moro abbia subito un restauro significativo nel 1653 per mano di Gian Lorenzo Bernini, commissionato da Papa Innocenzo X Pamphilj. Il gruppo scultoreo centrale della fontana fu sostituito con una statua di un tritone scolpito da Giannantonio Mari, noto come “moro” a causa delle sue fattezze. Anche la Fontana di Nettuno ha visto un nuovo gruppo scultoreo nel 1873, con la statua centrale di Nettuno che infilza un polipo, opera di Antonio della Bitta.
La Fontana dei Quattro Fiumi, il fulcro di Piazza Navona, è stata voluta da Innocenzo XIII in sostituzione di un semplice abbeveratoio per cavalli che ra situato nella piazza. La fontana è stata prima affidata a Borromini e successivamente a Gian Lorenzo Bernini, dopo che quest’ultimo ha convinto il Papa e Donna Olimpia Maildachini Pamphilj con un magnifico modellino argenteo della fontana. Il nucleo centrale della fontana, rappresentante quattro fiumi che simboleggiano i continenti conosciuti all’epoca, è impreziosito dall’Obelisco Agonale, trasferito da Aswan in Egitto per ordine dell’imperatore Domiziano.
Palazzo Tuccimei fu edificato unendo diverse case in Piazza Navona a partire dal 1462 e deve il suo nome ai discendenti di Federico Tutijmei. La facciata su Piazza Navona è
caratterizzata da cornici decorate e presenta tre piani con dodici finestre ciascuno. La facies quattrocentesca su Via dei Lorenesi è descritta con finestre dall’architrave a cornice
semplice e balconi isolati.
Palazzo De Torres (1560),esempio di architettura tardo rinascimentale, presenta una facciata di quattro piani con finestre architravate e un cornicione decorato con teste di leone, rosoni
e torri. Successivamente passò alla famiglia Lancellotti e poi ai Massimo Lancellotti.
Palazzo Pamphilj (costruito a partire dal 1647 da Girolamo Rainaldi) ha un corpo centrale con paraste ed archi ciechi. La facciata presenta finestre con timpano centinato e triangolare
alternato al primo piano, mentre al secondo le finestre sono decorate da conchiglie e sormontate dallo stemma dei Pamphilj, costituito da tre gigli sopra una colomba con un ramo di ulivo
nel becco.
Palazzo Braschi fu edificato nel XVIII secolo sul sito di Palazzo Orsini ed è stato oggetto di ampliamenti significativi ad opera del Cardinale Carafa e di Antonio da Sangallo il Giovane.
Dopo la demolizione di Palazzo Orsini nel 1791, fu finanziato da papa Pio VI e completato nel 1804. Successivamente, nel 1871, divenne sede del Ministero dell’Interno, poi del Museo di
Roma e infine, nel 1990, passò all’Amministrazione capitolina.
La Chiesa di Sant’Agnese in Agone, situata in Piazza Navona, rappresenta un capolavoro dell’architettura barocca e contiene elementi artistici di grande pregio.
La chiesa fu commissionata da Papa Innocenzo X e fu l’ultima delle sue commissioni. La leggenda vuole che Sant’Agnese sia stata martirizzata vicino allo Stadio di Domiziano, dando
così origine al nome “in Agone.” Ciò si riferisce al Campus Agonis, il nome dell’area quando lo stadio era utilizzato per eventi sportivi. La chiesa fu costruita sul luogo in cui
originariamente doveva sorgere la cappella di Palazzo Piccolomini.
Girolamo Rainaldi iniziò l’impostazione a croce greca nel 1652. Dopo la morte di Innocenzo X, suo nipote Camillo scelse Francesco Borromini per continuare i lavori. Borromini diede
alla facciata un andamento concavo-convesso, tipico del suo stile, e progettò una cupola con uno sviluppo verticale, coronata da una lanterna. Tuttavia, l’opera di Carlo Rainaldi, figlio di
Girolamo, ha apportato alcune modifiche alla cupola.
All’interno, i quattro bracci della croce sono riccamente decorati con stucchi dorati nelle volte. Nell’ottagono centrale si trovano quattro altari dedicati a Sant’Alessio, Santa Ermenziana,
Sant’Eustachio e Santa Cecilia. Le colonne sono realizzate in marmo rosso di Cottanello. I transetti sono dedicati a Sant’Agnese a destra e a San Sebastiano a sinistra.
La chiesa ospita notevoli opere d’arte, tra cui l’affresco della cupola realizzato da Ciro Ferri e Sebastiano Corbellini, raffigurante Sant’Agnese introdotta alla Gloria del Paradiso. I
pennacchi della cupola, dedicati alle quattro virtù cardinali, sono opera di Giovan Battista Gaulli, noto come il Baciccio.
La Chiesa di Sant’Agnese in Agone rappresenta un importante esempio dell’arte e dell’architettura barocca a Roma, testimoniando la maestria di artisti del calibro di Borromini e Gaulli.
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